La storia

Chi siamo

Se ci affacciamo al panorama tradizionale per cercare quali siano le origini di un prodotto storico come il torrone, ci ritroviamo di fronte un’infinità di storie e leggende che si rifanno a cenni storici più o meno veritieri e a situazioni differenti in base alle usanze e alle tradizioni tramandate.

La sua origine per molti rimane legata al mistero, tanto che oggi  la sua collocazione in ambito storico e culinario è diventata una tradizione, un po’ come il panettone, il pandoro e tanti altri dolci tipici.

Tutto questo ha generato un solo grande unico interrogativo:
“Quando e dove è nato realmente il torrone?”

Beh, per scoprirlo non vi resta che continuare a leggere… perché ora vi raccontiamo una storia…

La nascita di una tradizione

C’erano una volta due ragazzi innamorati. Lei si chiamava Bianca Maria, appartenente alla Famiglia Visconti e lui Francesco, della Casata degli Sforza.

Il loro amore era tanto forte e meraviglioso che un bel giorno decisero di unirsi in matrimonio, per l’esattezza il 25 ottobre 1441 a Cremona.

Ma questo era solo il prologo perchè è durante la cerimonia che inizia la nostra storia.

Si narra infatti che proprio durante il banchetto nuziale, la sposa portò, come dono simbolico della città di Cremona, un dolce preparato da un suo pasticcere di fiducia.

L’impasto era a base di mandorle e miele e la sua forma ricordava l’imponente torre sovrastante la città (il famoso Torrazzo) all’epoca chiamato “Torrione”.

Con gli anni il nome del dolce fu poi adattato ai vari dialetti locali per giungere fino a noi come Torrone. In diverse zone della nostra Italia si è cercato di ricreare negli anni lo stesso dolce, ma ogni pasticcere ha lasciato la propria impronta e il proprio sapore. 

Con l’avvento poi delle prime industrie, è andata persa nel tempo quella che in realtà  era la cosa più importante: l’antica ricetta. L’unica ed originale del 1441.

Una nuova era

Passano gli anni, cambiano le tradizioni e una generazione lascia il posto a quella successiva, cosi come deve essere.

È cosi che arriviamo al 1930. Ed inizia un’altra storia. La nostra. Non molto distante da Cremona…

Questa volta non abbiamo due innamorati, bensì due fratelli: Attilio (che poi è il nonno di noi Sorelle) e Guido Rivoltini che decisero di acquistare un vecchio stabile in via Garibaldi 67 a Vescovato. 

Dopo un breve periodo di inattività in cui cercarono di capire cosa volevano realizzare nella loro vita, decisero di iniziare a commerciare il miele, in un periodo tra l’altro di profonda crisi. Il mercato non rispondeva e il commercio del miele non stava andando come sperato.

Fu in un momento di sconforto profondo che ai fratelli venne un’idea geniale: “Perché con il nostro miele non creiamo un dolce?

Che non sia il solito e che non sia scontato.” Fu cosi che iniziarono una ricerca, tra storia e tradizione. E trovarono finalmente l’ispirazione.

Gli anni ’40 

Siamo ormai negli anni ’40 e si avvia la produzione di un primo torrone a base di arachidi, conosciuto con il nome di “Cibalo”, destinato alle bancarelle. Col tempo questo prodotto lascerà il posto al torrone a base di sole mandorle, chiamato allora “Fino”, grazie al suo sapore e valore pregiato, proprio come l’oro.

La voglia di far conoscere l’opera generata dalle proprie mani ha portato i nostri avi, come diverse nascenti imprese artigiane di Vescovato, a girare, instancabili, di paese in paese con mezzi di trasporto ben diversi da quelli attuali: ci si spostava in bicicletta (da qui il nome “giraduur”…ma questa è un’altra storia).

Tutto questo ha contribuito a sviluppare e incrementare la produzione artigianale e la voglia di lavorare in una grande famiglia.

Dai Fratelli… alle Sorelle

Gli anni passano, ma la storia continua. I nonni hanno tramandato l’arte ai figli e papà a noi Sorelle.

Siamo state bimbe fortunate, i dolci non ci sono mai mancati e siamo cresciute tra il profumo delle mandorle zuccherate, dei croccanti, del miele… quale spettacolo potrebbe essere più bello per noi bambine se non quello di vedere il proprio papà vicino ad un’immensa montagna tutta bianca e zuccherina che gira…e gira…e gira? E poi, il momento tanto atteso.

Con il sorriso amorevole di un papà che sa esattamente cosa stanno aspettando le sue piccine, lo vediamo immergere un dito in quella che sembra una nuvola di panna, staccarne un pezzetto e farne una pallina con le mani che poi ci porge con amore… la si gusta ad occhi chiusi e pensi che non ci sia niente di più buono al mondo…

In tutti questi anni, con costanza e autorevolezza, papà Aldo ci ha guidate e ci ha insegnato come Creare, partendo da pochi e semplici ingredienti genuini. Ecco perché il nostro è un prodotto di ALTA QUALITA’.

Su una sola cosa è sempre stato irremovibile:

MAI modificare in nessun modo questo insegnamento lasciatoci in eredità. Sarebbe come sporcare o ritoccare un bel disegno che risulta già perfetto.

MAI aggiungere o togliere ad ogni costo quel particolare, quel qualcosa… perché va fatto, perché i tempi lo impongono, perché i costi lo richiedono, perché gli altri ormai lo fanno da tempo.

Per noi è e sarà così, ci son cose che non possono cambiare.

Il disegno resta e resterà  sempre quello, la ricetta non sarà mai variata.

Il sapore del nostro torrone, dove ancora si distingue la dolcezza del miele, il gusto delle mandorle seguite durante la tostatura, ricorderà sempre a noi sorelle quella “ dolce montagna bianca”.

Questo per noi vuol essere TRADIZIONE & QUALITA’